lunedì 13 ottobre 2014

Ritratto di donne: Chantal Joffe e Alessandra Ariatti a Reggio Emilia per Maramotti

Quando si parla di arte contemporanea i primi critici, curatori e direttori di musei sono i collezionisti: è grazie al loro occhio attento che molti artisti fanno strada, è il loro sostegno (non solo economico) a muovere il sistema più di quanto spesso facciano le istituzioni.
Non sto parlando ovviamente di me, ma di una raccolta storica che ormai dal 2007 è diventata museo e offre ogni anno un ricco programma di mostre e appuntamenti. Si tratta della Collezione Maramotti, ospitata a Reggio Emilia nella sede storica della società Max Mara e visitabile gratuitamente. Sabato ha inaugurato una mostra che mi sembra interessante dove Chantal Joffe e Alessandra Ariatti sono invitate al confronto. 


Ritratto di donne @ Collezione Maramotti, installation view

Note entrambe per aver fatto del ritratto il fulcro della loro produzione, le due artiste risultano in realtà molto distanti.  
Alessandra Ariatti ha intitolato il suo gruppo di opere Legami, sottolineando ciò che del ritratto più le interessa: la profondità psicologica e l'intensità dell’interrelazione umana, indagate per mezzo di una precisione iper-fotografica soprattutto dei volti.

Alessandra Ariatti, Senza titolo, 1997 © and Courtesy the Artist
I soggetti di Chantal Joffe sono al contrario personaggi isolati e solitari che riempiono a tutto campo la tela e lasciano poco spazio alla definizione degli ambienti. Con la sua pennellata decisa e disinvolta, ormai riconoscibilissima, descrive personaggi femminili dall’identità ambigua e complessa. In questa serie di lavori si ispira intenzionalmente ai dipinti sulla pubertà di Edvard Munch, scegliendo come soggetto la nipote adolescente e i suoi occhi sfuggenti e misteriosi.

Chantal Joffe, Moll, 2010, Courtesy the Artist and Victoria Miro Gallery, London, © Chantal Joffe
Sguardi che cercano un contatto nei nuclei familiari di Alessandra Ariatti versus la giovane e indifferente Moll, unica protagonista dei quattro dipinti di Chantal Joffe, ma le differenze non finiscono qui. Mentre l’artista italiana lavora con un procedimento più tradizionale, meditato e intenso quasi fosse una ritrattista rinascimentale (per i nuclei familiari presentati in Legami ha impiegato quasi quattro anni di lavoro), l’americana sceglie una pittura all over, emozionalmente densa e rapida, con un gusto decorativo del colore che quasi ricorda i tessuti di Matisse.

Insomma, due visioni e due tecniche agli antipodi che dimostrano come il genere più antico della storia possa ancora essere d’impatto in età contemporanea. Io propendo decisamente per Chantal Joffe, anche se non è un'artista che seguo, per la sottile sensazione di disagio provocata dai suoi personaggi talvolta estremi e borderline. Ma questa è solo l'opinione di un collezionista...


Ritratto di donne
Alessandra Ariatti - Legami | Chantal Joffe - Moll
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66 - Reggio Emilia 
dal 12 ottobre 2014 al 12 aprile 2015
www.collezionemaramotti.org








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