sabato 29 aprile 2017

La poesia della luce di Betta Gancia a Torino

Oggi vi segnalo volentieri la mostra di Betta Gancia, che con i suoi Light Drawings approda per la prima volta a Torino con una personale alla galleria Photo&Contemporary.


Per chi non conoscesse il lavoro di Betta Gancia, mia cara amica, troverà in questa mostra una serie di scatti che sembrano tracce luminose, dove si rivelano atmosfere notturne, cosmiche e silenziose. Il risultato sono delle figure misteriose e senza tempo, una riflessione misteriosa sulla fonte primaria della fotografia stessa: la luce. La luce intesa come libertà compositiva, svincolata dal soggetto figurativo.


Raggi e intrecci delle ore serali di confondono con le luci artificiali della notte, dando forma a composizioni che ricordano l'estetica futurista o il più moderno effetto di un ipotetico Big Bang elettronico.

Ecco tutte le informazioni sulla mostra:
Betta Gancia. Light Drawings
presso PHOTO&CONTEMPORARY  
Via dei Mille 36, Torino
opening 10 maggio - fino al 3 Giugno
martedì-sabato 15 -19
lunedì su appuntamento


                                              

venerdì 28 aprile 2017

La Terra Inquieta è una mostra contemporanea e bellissima

Ieri sera sono stato all'opening di La Terra Inquieta, la nuova mostra curata da Massimiliano Gioni per Fondazione Trussardi, per l'occasione in scena alla Triennale di Milano. Sono molto contento che queste due istituzioni milanesi si siano trovate a collaborare per offrire alla città un'esposizione di alta qualità, aperta a diversi tipi di pubblico.


Credo che Beatrice Trussardi abbia pensato a un'operazione che si cala perfettamente nel contemporaneo, scegliendo di affrontare un tema non facile ma di grande attualità, al quale peraltro sono particolarmente sensibile. La Terra Inquieta racconta del dramma della migrazione, dello scontro/incontro di culture.

Ormai Massimiliano Gioni ci ha abituati a mostre di grande impatto, con installazioni monumentali e cariche di informazioni. La mostra è davvero ricca e coinvolgente, consiglio di rivederla più volte per coglierne tutte le sfumature, io stesso lo farò a breve.

foto via Artribune.com

Fra le opere che ho apprezzato di più, sicuramente le fotografie di Hrair Sarkissian, che ritrae le piazze delle esecuzioni. Alcune di queste le ho riconosciute, avendole visitate durante i miei viaggi. Scatti sinceri e crudi di una realtà che spesso tendiamo a dimenticare perché ci sembra lontana.

Poi nomi di grande livello come Francis Alys e Mona Hatoum, l'installazione a pavimento costruita con indumenti dismessi di Kader Attia, La Mer Morte,

Non perdetela assolutamente, sarà la mostra dell'estate di Milano.

venerdì 21 aprile 2017

Ben Rivers alla Triennale di Milano

Oggi vi parlo di cinema perché inaugura stasera alla Triennale di Milano la prima personale in una istituzione italiana di Ben Rivers. Il linguaggio del regista inglese attraversa i confini tra arte e cinema, esplorando generi differenti, dal thriller al noir passando per l’horror e la fantascienza.

Mi incuriosisce il tema scelto per la mostra milanese: le opere si concentrano sull’idea di collezione, sia dal punto di vista istituzionale sia personale. Condivido totalmente l’affermazione di Ben Rivers secondo cui “gli oggetti ci aiutano a rintracciare le idee degli individui o di una cultura intera”.


Gli spazi della Triennale saranno allestiti con un ambiente creato ad hoc per dare vita a una riflessione sulla memoria. Tre film su tre schermi verranno collocati in modo da creare un percorso narrativo circolare in cui tempi e storie differenti si intrecciano fra loro.

Ecco i film: 

The Shape of Things (2016): mostra le riprese di oggetti provenienti dalla collezione etnologica dell’Harvard Art Museums: una scultura ermafrodita di epoca bizantina e una brocca antropomorfa della Cina neolitica sono accompagnate dalla voce del poeta americano William Bronk che legge il suo componimento At Tikal. Le parole dell’autore inducono lo spettatore a interrogarsi sul desiderio di rappresentare la propria identità attraverso un ciclo continuo di creazione, distruzione e rinnovamento.

Phantoms of a Libertine (2012): ispirato a Voyage on the North Sea (1974) di Marcel Broodthaers. Elementi visivi e testuali estrapolati da un album di viaggi creano una biografia composta di indizi misteriosi e onirici.

Things (2014): la narrazione si sposta sul mondo dell’artista e la sua casa. La descrizione degli elementi che compongono l’ambiente è al tempo stesso un viaggio nella fantasia e nella memoria collettiva.

La mostra è curata da Lucia Apsesi con la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti. 

mercoledì 19 aprile 2017

Miroslaw Balka, Crossover/s @ Hangar Bicocca

Sono stato da poco a visitare la prima retrospettiva italiana di Miroslaw Balka curata da Vicente Todolí per Hangar Bicocca. Il fascino di questo gioiello milanese è sempre forte, ma mai come per questa mostra la connessione fra ambiente e installazioni è talmente forte da togliere il fiato. L’oscurità gioca un ruolo fondamentale nel rendere il percorso totalmente immersivo. È stata un’esperienza davvero intensa.


L’obiettivo di Balka è quello di renderci coscienti della nostra presenza nello spazio, concentrandoci sulla nostra percezione e sui nostri ricordi. Quasi tutte le quindici opere selezionate da Hangar Bicocca ci invitano a compiere un’azione, ad attraversarle, a subirne la maestosità, a entrare in empatia con esse attivando le connessioni fra memoria individuale e collettiva.


Elementi quotidiani come zerbini, saponette, mattoni acquistano un carattere evocativo per riflettere altrettanto sulla storia dell’Europa e della Polonia, paese d’origine di Balka dove tuttora vive e lavora. 

Non perdetela, avete tempo fino al 30 luglio.