lunedì 28 settembre 2015

Jeff Koons inaugura "In Florence": lunga vita alle contaminazioni!

Chi mi segue da un po’ avrà capito che adoro le contaminazioni fra passato e presente. Credo che in Italia soprattutto sia la via privilegiata per non dimenticare il nostro background culturale, ma al contempo trasformarlo da “fardello” a spunto per la creatività contemporanea

Sono felice quindi di accogliere il nuovo progetto della città di Firenze che ha inaugurato da un paio di giorni: per la prima volta dopo cinquecento anni l’Arengario di Palazzo Vecchio tornerà ad esporre una scultura di grandi dimensioni. Niente marmo o bronzo, ma l’acciaio inox lucidato a specchio e cromato in oro di… Jeff Koons! Sarà lui il primo protagonista di In Florence, progetto di dialogo fra le bellezze rinascimentali del capoluogo toscano e l’arte contemporanea. L'opera scelta è Pluto and Proserpina. Vedremo cosa penseranno i cittadini di Firenze, io nel frattempo appoggio la scelta e non vedo l’ora di vedere dal vivo questa scultura e la Gazing Ball (Barberini Faun) esposta nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio

foto via Artribune.com
Che ne pensate? La potrete vedere fino al 28 dicembre. 


venerdì 25 settembre 2015

Tanti auguri Galleria Continua!

Chi mi conosce sa che oggi è il mio compleanno, ma non è certo di me che voglio parlare. C’è un’altro anniversario ben più interessante per il mondo dell’arte contemporanea, che ha il sapore di un traguardo raggiunto. 25 anni fa nasceva infatti la Galleria Continua a San Giminiano: una scommessa di tre giovani ragazzi che nel 1990 hanno sconvolto la provincia toscana con la loro curiosità e intraprendenza. 

Oggi Continua è una garanzia di qualità, un nome conosciuto anche all’estero. Mario Cristiani, Maurizio Rigillo e Lorenzo Fiaschi si contendono con Massimo De Carlo il primato dell’internazionalità, avendo all’attivo ormai tre sedi al di fuori del confine italiano. La prima ormai ha dieci anni ed è a Pechino, nel quartiere x industriale di Dazanshi 798. La seconda è poco fuori Parigi a Le Moulins e la terza è la neonata galleria di L’Avana, inaugurata lo scorso maggio. 



Come festeggiano i tre ragazzi ormai cinquantenni queste nozze d’argento? Beh, intanto con una mostra celebrativa a Parigi voluta dal direttore del Centquatre dove da domani al 22 novembre sarà possibile vedere tutti insieme i nomi più interessanti portati da Continua in Italia. L’elenco è strabiliante per varietà e successo, da Ai Weiwei a Daniel Buren, da Chen Zhen ad Antony Gormley, da Shilpa Gupta e Subodh Gupta a Mona Hatoum, e poi ovviamente Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Kiki Smith,  Pascale Marthine Tayou, Nari Ward (ne ho parlato a proposito de La Grande Madre). Provo quasi imbarazzo ad averne irati solo alcuni. 


Poi c’è la mostra di Cildo Meireles (ne avevo già parlato qui) nella sede storica di San Giminiano, un progetto sognato per dieci anni e raggiunto proprio in concomitanza con questo traguardo. 



Insomma, sono felice di condividere questa giornata con questi tre talenti e auguro loro di continuare così, con il loro fiuto inconfondibile e la loro energia, a rappresentare l’Italia in tutto il mondo. Cento di questi giorni! 

Info sulla mostra Follia Continua! a Parigi qui
Info sulla mostra alla Galleria Continua di San Giminiano qui 


mercoledì 23 settembre 2015

La Tate Modern si amplia e dà spazio a nuove forme d'arte

C'è una data: 17 giugno 2016. Il tanto atteso ampliamento della Tate Modern che non è riuscito nel 2012 in concomitanza con le Olimpiadi per mancanza di fondi sta invece per concludersi. Lo studio svizzero Herzog & de Meuron ha pensato a una nuova ala alta dieci piani. Una piramide sfaccettata di vetro e mattoni collocata a fianco della ex centrale elettrica di Bankside che non sarà semplicemente un nuovo enorme spazio espositivo, ma uno spazio da vivere.

L'arte cambia e così i luoghi in cui fruirne. Per questo motivo il nuovo edificio è concepito per ospitare performance, installazioni e video arte, ma soprattutto sarà il museo più divertente e coinvolgente in cui apprendere, parlare e lasciarsi coinvolgere. La vocazione educativa della Tate Modern si conferma e raddoppia i suoi spazi perché i veri VIP del museo sono loro: i bambini. Ecco perché il programma dell'opening prevede che la sera prima dell'apertura non siano le autorità, i curiosi e i prezzemolini del jet set artistico a inaugurare gli spazi, ma 5mila bambini di diverse scuole inglesi. Queste sono le notizie che mi piace leggere! In bocca al lupo alla Tate, e che sia d'esempio anche per noi italiani.

Ecco una preview dal sito della Tate:



 

mercoledì 16 settembre 2015

Idan Raichel, Ornella Vanoni e le coincidenze del destino

Oggi faccio un'eccezione e non vi parlo di arte contemporanea, ma ne vale la pena. Non vi ho ancora raccontato di un episodio che mi è capitato durante il mio ultimo viaggio in Israele, quando alcuni amici mi hanno portato a un concerto che letteralmente mi ha lasciato senza parole. Un ragazzo bello ed elegante con una voce che rapisce ma soprattutto con la capacità di fondere generi e tradizioni in un mix esplosivo. Non sapevo chi fosse, finché ho avuto l'opportunità di conoscerlo di persona. Era Idan Raichel, che solo dopo ho scoperto aver avviato da anni l'Idan Raichel Project: musicisti da tutte le parti del mondo per sperimentare fra jazz, elettronica e testi tradizionali ebraici, dando nuova linfa alla musica popolare israeliana.

Tornato a Milano continuavo a pensarci e mi sarebbe piaciuto che venisse a Milano, volevo che tutti i miei amici e colleghi potessero ascoltarlo. Finché una sera vado dalla mia amica Ornella Vanoni e chi mi trovo a cantare con lei? Proprio Idan Raichel! Mi hanno svelato che avevano in programma una data a Milano in occasione di MITO.

idan raichel milano ornella vanoni

Perché ve lo racconto? Beh, la data è arrivata: Idan Raichel si esibirà, con la straordinaria (in tutti i sensi!) partecipazione di Ornella Vanoni sabato 19 settembre al Teatro Elfo Puccini. Io ovviamente non mancherò e vi consiglio di non perdere questa occasione, non rimarrete delusi!

idan raichel milano




lunedì 14 settembre 2015

Gli opening della settimana nelle gallerie di Milano

Vi ho segnalato ieri la mostra di Nathalie Djurberg da Giò Marconi, ma come vi dicevo questa le gallerie milanesi ricominciano a pieno ritmo. Ecco qualche brevissima indicazione per segnare in agenda gli appuntamenti più interessanti fra gli opening di questa settimana. Si concentrano tutti in pochi giorni e come sempre mi piacerebbe avere il dono dell'ubiquità!

16 settembre
Michael Fullerton @ Galleria Zero...
viale Premuda, 46
fino al 26 settembre


galleria zero milano


17 settembre
Tony Lewis @ Massimo De Carlo
via Ventura, 5
fino al 7 novembre

WORDNONPSEUDO: la prima mostra in Italia per l'artista dalle radici afroamericane che ragiona sul linguaggio. Da seguire.


massimo de carlo milano

17 settembre 
Giulio Frigo @ Francesca Minini
Via Massimiano, 25
fino al 14 novembre 2015

Riflessioni su pittura e colore con installazioni che si preannunciano mozzafiato.

giulio frigo @ francesca minimi milano
17 settembre 
Maria Evelia Marmolejo @Prometeogallery 
Via Ventura, 3
fino al 6 novembre

La pioniera dell'arte performativa in America Latina arriva a Milano per la prima personale europea con una mostra curata da Cecilia Fajardo-Hill. 


Maria Evelia Marmolejo @Prometeogallery


17 settembre 
Nicolas Party | Dianna Molzan @Kaufmann Repetto
via di Porta Tenaglia, 7
fino al 12 novembre

Attendo soprattutto di vedere come Nicolas Party ha trasformato l'intera galleria in una sorta di cappella contemporanea appropriandosi delle pareti con la sua pittura.



Ditemi cosa preferite o vi incuriosisce di più!





domenica 13 settembre 2015

Milano riparte con le mostre in galleria. Cominciamo con Giò Marconi

Concedetemelo: settembre è il mese più bello dell’anno. Si ricomincia con i ritmi folli dopo il relax delle vacanze, è vero, ma questo significa anche nuove energie, nuovi progetti. E per noi amanti dell’arte significa ripartire con la stagione delle mostre e la riapertura delle gallerie

La prima che vi segnalo è da Giò Marconi. Ne avevo già scritto a febbraio, in occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio. Dal 16 settembre il cubo di Kuehn-Malvezzi sarà invaso dalla terza mostra in galleria di Nathalie Djurberg & Hans Berg. Un appuntamento imperdibile e un ottimo modo per riprendere in grande stile. 


I due artisti e compagni nella vita festeggiano la collaborazione decennale con Giò Marconi trasformando la galleria in un paesaggio misterioso, popolato da sculture dalle sembianze di pennuto e animato da film d’animazione in bianco e nero
La mostra si intitola A thief caught in the act, dove i ladri sono proprio i volatili, colti in flagrante dal visitatore per alcuni istanti, solo quando la luce si accende. Già, come avrete intuito la mostra si vista completamente al buio 

Insomma, una vera e propria esperienza più che una semplice mostra, che di sicuro non perderò. 
Ci vediamo mercoledì! 

Ovviamente non perdete le opere di Nathalie Djurberg anche nelle principali mostre milanesi aperte quest’estate, se non le avete ancora visitate. Da Arts & Foods alla mostra della collezione alla Fondazione Prada, An introductionalla recente La Grande Madre curata da Gioni a Palazzo Reale, con un video decisamente forte. 


martedì 1 settembre 2015

La Grande Madre è arrivata a Palazzo Reale!

la grande madre harrison
Rachel Harrison, Untitled ( Perth Amboy), 2001
La confusione che non ti aspetti in un banale martedì di fine agosto, fra rientri e ultimi scampoli di vacanza: questa è la prova che l’arte aggrega, incuriosisce e che ancora abbiamo voglia di stupirci e riflettere. Così era Palazzo Reale a Milano il 25 agosto a mezzogiorno: tutti in pista per l’attesissima La Grande Madre, la mostra curata da Massimiliano Giorni per la Fondazione Trussardi, che questa volta ha fatto le cose davvero in grande. L’attesa era dovuta anche a una piuttosto martellante campagna: la prima conferenza stampa di presentazione risale a questa primavera, le immagini della mostra impazzano già da un po’ sui vari social network. Insomma, Trussardi vuole assolutamente reggere il confronto con Prada in questo 2015 che per Milano è un anno chiave. 

Tentativo riuscito? Di sicuro l’ultima conferenza stampa è sulla bocca di tutti. Con Gioni in collegamento da New York perché la compagna ha partorito proprio qualche giorno prima e il piccolo che mostrandosi alla webcam ha già usufruito dei warholiani 15 minuti di celebrità (per la verità un po' meno, è chiaro) si vince facilmente. Mai come in questo caso vita e arte si fondono, dunque, dato che il tema della mostra ruota intorno alla maternità

La Grande Madre è la risposta ad Arts & Foods di Celant e alle innumerevoli mostre che concepiscono il tema di Expo 2015, Nutrire il Pianeta, Energie per la Vita, solo come legame fra l’arte, il cibo, la produzione di energia sostenibile ecc. Massimiliano Gioni e Breatrice Trussardi lo declinano invece riportandoci alle origini, ricordando che la vera forza generatrice, la vera energia vitale risiedono in lei: la donna, la madre, la Terra. Una scelta forse meno banale ma comunque potenzialmente nazionalpopolare, come si deve per l’esordio di Trussardi a Palazzo Reale. 

la grande madre pipilotti rist

Pipilotti Rist, Homo Sapiens Sapiens, 2005
Il risultato? Più di 150 opere che regalano al Comune di Milano l’occasione - finalmente -  di accogliere non solo alcuni capolavori del Novecento, ma soprattutto i più grandi nomi dell’arte contemporanea. Una mostra di grande ricerca, il cui lavoro è iniziato circa due anni fa. Una mostra enciclopedica alla Gioni, che sviluppa il tema del femminile contemporaneamente in ordine cronologico e in ottica tematica. Ci sono le pioniere dell’arte femminile, dalla prima regista donna Alice Guy-Blanché ad Ana Mendieta, ci sono le avanguardie, dalla misoginia futurista che poi si rovescia grazie al ruolo di Benedetta, moglie di Marinetti, alle provocazioni Dada e Surrealiste. Ci sono i riferimenti cinematografici, una piccola e bellissima Frida Kahlo ritratta cerva ferita, le grandi femministe degli anni Sessanta, una sala interamente dedicata a Louise Bourgeois, uno dei video più trasgressivi di Nathalie Djurberg, una fantastica proiezione di Pipilotti Rist e l’elenco dei nomi degni di nota è davvero lungo. 

la grande madre djurberg

Nathalie Djurberg, It’s the Mother, 2008
Se pensate di poterla gustare solo con una passeggiata vi sbagliate di grosso: qui c’è molto da pensare, bisogna andare preparati perché niente è lasciato al caso. Certo, c’è la consueta brochure e ci sono i mediatori in sala che fanno un gran lavoro, ma la mostra è dichiaratamente intellettuale e rischia di allontanare il visitatore. Un merito del curatore, bravissimo come sempre ad individuare chicche e pescare in un ampio background culturale (ma comunque sempre il suo preferito, senza grandi voli pindarici al di fuori), ma anche un limite. Tutto questa ricerca rischia di rendere la mostra cerebrale, manca di cuore. Alcune opere fanno eccezione, come l’installazione di Nari Ward, Amazing Grace: 280 passeggini dismessi raccolti per le strade di Harlem accompagnate da un canto gospel. Decisamente fra le mie opere preferite della mostra. O come la performance di Roman Ondak che coinvolge i visitatori imitando le madri a insegnare al proprio figlio a camminare fra le sale di Palazzo Reale. Ma all’uscita la sensazione è quella: un compito ben riuscito, ma la lode è un po' lontana. 

Detto questo, ben vengano altre mostre così per Milano, dove pubblico e privato collaborano, dove i prestiti eccezionali si sprecano, dove la gente rinuncia agli ultimi soleggiati giorni di vacanza anticipando il ritorno alla cultura per la curiosità e la fame di arte. Bene così.