domenica 19 ottobre 2014

Paul McCarthy scandalizza ancora. A Parigi in Place Vendôme

L’artista americano Paul McCarthy continua a essere considerato un bad boy, nonostante i 69 anni ormai suonati. L’ultimo episodio che lo riguarda risale a giovedì scorso, quando si trovava a Parigi, in Place Vendôme per installare il contributo pensato per FIAC: una monumentale scultura gonfiabile verde, intitolata Tree, che da molti non è stata però interpretata come un albero. Qualche occhio raffinato l’ha definita un omaggio alle forme di Brancusi, ma i più sono rimasti scandalizzati, ritenendola un’offesa all’eleganza della piazza e accusandola di somigliare più a un sex toy che un’opera d’arte.

Paul McCarthy, Tree (2014)
Via: @HauserWirth su Twitter
Fin qui niente di strano: accusare l’arte contemporanea di essere volgare, inopportuna e irrispettosa è diventato quasi uno sport. Quello che mi sconvolge è che la protesta non si è mossa per vie pacifiche, attraverso comitati, raccolte firme e quant’altro, ma il povero McCarthy - che peraltro è noto per installazioni ben più provocatorie - è stato aggredito fisicamente da un passante che urlando si lamentava sia dell’offesa all’estetica della piazza, sia del fatto che l’artista non fosse francese. Ecco, il nazionalismo dei cugini d’oltralpe mi era noto, ma mi pare in questo caso si possa parlare di mitomane…

L''opera Tree di Paul McCarthy sgonfiata nella notte di ieri
(via Repubblica.it)






Come se non bastasse, è notizia di ieri che la scultura è stata sgonfiata nella notte. I soliti maligni diranno che era tutto preparato e che il comitato organizzatore di FIAC ne approfitterà per concentrare l’attenzione sulla fiera che aprirà giovedì 23. Io penso invece che si tratti di un gioco mal interpretato, sintomo di un’ottusità che sinceramente mi rattrista un po’, soprattutto in un paese che vanta di essere laico e culturalmente aperto. Non mi sembra, come qualcuno ha detto, che l’opera offenda la tradizione dell’albero di Natale e nemmeno che possa sconvolgere lo sguardo dei minori perché le forme sono astratte e per niente esplicite. Certo, McCarthy gioca da sempre sull’ambiguità e credo sia proprio questa la sua forza. D’altronde non è una delle funzioni dell’arte quella di scuotere e suscitare interrogativi? Eppure il provocatore si è arreso: non monterà nessun nuovo albero in Place Vendôme. Il perbenismo, ahimè, batte l'arte contemporanea. Almeno per questa volta.

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