lunedì 13 marzo 2017

Torna Studi Festival per aprire le danze dell'arte contemporanea a Milano

Lo scorso anno è stato un successo: perché non ripeterlo, anzi migliorarlo? Con questo spirito riparte domani Studi Festival, la manifestazione in cui gli artisti che vivono e lavorano a Milano aprono le porte ad altri artisti, al pubblico appassionato d'arte e in generale alla città. 

Il progetto dura 5 giorni, dal 14 al 18 marzo e il team curatoriale è confermato: Claudio Corfone, Rebecca Moccia, Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà (Premiata Ditta)

Cresce il numero delle mostre (101) e dei protagonisti coinvolti (600): tre generazioni di artisti pronti a confrontarsi e collaborare incrociando esperienze e focalizzando l'attenzione sul momento creativo, testimonianza viva di questa città in continuo fermento. Potete scoprire il programma completo di Studi Festival qui

Trovo poi molto interessante che vengano coinvolti i giovanissimi: gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera si occuperanno della documentazione foto e video, mentre i contributi testuali nel blog del Festival saranno a cura degli studenti di NABA Nuova Accademia di Belle Arti e della stessa Accademia di Brera.







sabato 25 febbraio 2017

Ci lascia Ren Hang a soli 29 anni

Ren Hang non c’è più. Ha scelto di togliersi la vita a soli 29 anni il fotografo e poeta cinese che ha raccontato la nudità con estrema freschezza.

Studente di marketing, a poco più di vent’anni si appassiona quasi per caso alla fotografia, immortalando il corpo nudo del suo compagno di stanza.


Da quel momento, con una naturalezza disarmante, uno sguardo puro e nel contempo inquieto, si è guadagnato un posto nella storia della fotografia contemporanea, con riferimenti del calibro di Nobuyoshi Araki, Robert Mapplethorpe e Wolfgang Tillmans.


Hang è stato celebrato in tutto il mondo, ma anche contestato e arrestato nel suo paese d’origine, motivo che ha spinto Ai Weiwei a sostenerlo e collaborare con lui. Nel 2013 lo invitò alla collettiva Fuck off 2, al Groninger Museum.


Oggi non c’è più e, senza indagare sulle ragioni della sua scelta, sappiamo sicuramente di aver perso un grande talento.


mercoledì 22 febbraio 2017

Da vedere: Will Benedict da Gio Marconi

Non smetterò mai di innamorarmi dello spazio semplice ma curatissimo di Gio Marconi, valorizzato a pieno dalla mostra inaugurata da poco: la seconda personale di Will Benedict, 1978, americano ormai adottato dalla Ville Lumiere.

Da sempre Benedict lavora sul lato contenutistico affrontando tematiche di stringente attualità e dal punto di vista tecnico giocando a mettere in discussione le convenzioni del linguaggio. Pittura, disegno e fotografia collaborano e sfidano la percezione dell’osservatore. 

In The Social Democrat quelle che sembrano stampe fotografiche si rivelano in realtà solo allo sguardo più attento: sono pitture montate su tela, associate a fotografie e allestite su pannelli di foam dipinti ad acquarello. I fogli di vetro che sembrano rovinare la purezza dei lavori, creano un effetto specchio fortemente voluto da Benedict per permettere di entrare a pieno nell’opera

Fra Brexit, Trump presidente e ondate nazionalistiche diffuse, i grandi lavori presentati da Gio Marconi ci aiutano a riflettere sul contemporaneo, senza rinunciare a un affascinante effetto estetico


La mostra è sicuramente da vedere e se avete modo da completare visitando Fiction is a terrible enemy, la personale di Will Benedict in corso alla Fondazione Giuliani di Roma

mercoledì 8 febbraio 2017

Due nuove mostre alla Fondazione Prada

Inaugurano oggi due nuove mostre alla Fondazione Prada. Slight Agitation, la serie di 4 esposizioni curate dal Thought Council dell'istituzione, propone il secondo progetto, quello di Pamela Rosenkranz (1979). 

L'artista svizzera esplora l'influenza dei processi fisici e biologici sull’arte. In questo caso potremmo dire l'influenza sul momento della fruizione dell'arte. Per Slight Agitation presenta un'installazione dal titolo Infection. Un’imponente montagna di sabbia è allestita all’interno della Cisterna di Fondazione Prada, creando un confronto/contrasto con la sua architettura industriale. Il materiale naturale è intriso di una fragranza ottenuta da feromoni di gatto ricreati in laboratorio, capaci di attivare specifiche reazioni di attrazione e repulsione a livello biologico e di influenzare in maniera subconscia il movimento dei visitatori. Una luce verde RGB illumina dall’alto questa enorme massa alterata chimicamente e ne fa evaporare lentamente il profumo. 




Mi pare che possa essere un progetto molto interessante e spero mi faccia cambiare idea su Slight Agitation, perché il primo appuntamento, quello con Tobias Putrih non mi aveva entusiasmato



L'altro opening di oggi è Extinct in the Wild di Michael Wang (1981). Il tema è quello dell'estinzione: Wang espone specie ormai scomparse in natura e sopravvissute solamente grazie/a causa dell'azione dell'uomo

Ci vediamo lì?