martedì 21 marzo 2017

Un anticipo di MiArt da Monica De Cardenas

Arriva il periodo più bello per Milano, dove nemmeno l’ubiquità basta: sento già profumo di MiArt. Ufficialmente la fiera inizierà giovedì 30 marzo, ma la città vuole dare il meglio di sé e già questa settimana gli opening da seguire saranno molti.

Di sicuro non perderò la mostra di Rä di Martino da Monica De Cardenas: la sua prima personale a Milano inaugura domani sera. Vi avevo già parlato di lei in occasione della mostra Glitch al PAC, sul tema delle commistioni fra arte e cinema.


E la mostra da De Cardenas prende avvio proprio da un film: non uno qualsiasi perché si tratta del primo lungometraggio di Di Martino, “La controfigura”, che uscirà quest’autunno. Un’opera ambiziosa che rivisita una pellicola intitolata “Un uomo a nudo” e interpretata da Burt Lancaster, a sua volta ispirata al libro di John Cheever “The swimmer” del 1964.

Da De Cardenas non vedremo però alcuna immagine in movimento: sono fotografie e oggetti scultorei a raccontare del film, esplorando il territorio promiscuo fra oggetto reale e oggetto di scena, immagine filmica e dietro le quinte, protagonisti e controfigure, documentario e recitazione.




Saremo così chiamati a guardare le stesse scene dall’esterno e dall’interno, cercando di districarci tra realtà e finzione, indagando insieme all’artista la genesi dell’immagine cinematografica. 


lunedì 13 marzo 2017

Torna Studi Festival per aprire le danze dell'arte contemporanea a Milano

Lo scorso anno è stato un successo: perché non ripeterlo, anzi migliorarlo? Con questo spirito riparte domani Studi Festival, la manifestazione in cui gli artisti che vivono e lavorano a Milano aprono le porte ad altri artisti, al pubblico appassionato d'arte e in generale alla città. 

Il progetto dura 5 giorni, dal 14 al 18 marzo e il team curatoriale è confermato: Claudio Corfone, Rebecca Moccia, Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà (Premiata Ditta)

Cresce il numero delle mostre (101) e dei protagonisti coinvolti (600): tre generazioni di artisti pronti a confrontarsi e collaborare incrociando esperienze e focalizzando l'attenzione sul momento creativo, testimonianza viva di questa città in continuo fermento. Potete scoprire il programma completo di Studi Festival qui

Trovo poi molto interessante che vengano coinvolti i giovanissimi: gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera si occuperanno della documentazione foto e video, mentre i contributi testuali nel blog del Festival saranno a cura degli studenti di NABA Nuova Accademia di Belle Arti e della stessa Accademia di Brera.







sabato 25 febbraio 2017

Ci lascia Ren Hang a soli 29 anni

Ren Hang non c’è più. Ha scelto di togliersi la vita a soli 29 anni il fotografo e poeta cinese che ha raccontato la nudità con estrema freschezza.

Studente di marketing, a poco più di vent’anni si appassiona quasi per caso alla fotografia, immortalando il corpo nudo del suo compagno di stanza.


Da quel momento, con una naturalezza disarmante, uno sguardo puro e nel contempo inquieto, si è guadagnato un posto nella storia della fotografia contemporanea, con riferimenti del calibro di Nobuyoshi Araki, Robert Mapplethorpe e Wolfgang Tillmans.


Hang è stato celebrato in tutto il mondo, ma anche contestato e arrestato nel suo paese d’origine, motivo che ha spinto Ai Weiwei a sostenerlo e collaborare con lui. Nel 2013 lo invitò alla collettiva Fuck off 2, al Groninger Museum.


Oggi non c’è più e, senza indagare sulle ragioni della sua scelta, sappiamo sicuramente di aver perso un grande talento.


mercoledì 22 febbraio 2017

Da vedere: Will Benedict da Gio Marconi

Non smetterò mai di innamorarmi dello spazio semplice ma curatissimo di Gio Marconi, valorizzato a pieno dalla mostra inaugurata da poco: la seconda personale di Will Benedict, 1978, americano ormai adottato dalla Ville Lumiere.

Da sempre Benedict lavora sul lato contenutistico affrontando tematiche di stringente attualità e dal punto di vista tecnico giocando a mettere in discussione le convenzioni del linguaggio. Pittura, disegno e fotografia collaborano e sfidano la percezione dell’osservatore. 

In The Social Democrat quelle che sembrano stampe fotografiche si rivelano in realtà solo allo sguardo più attento: sono pitture montate su tela, associate a fotografie e allestite su pannelli di foam dipinti ad acquarello. I fogli di vetro che sembrano rovinare la purezza dei lavori, creano un effetto specchio fortemente voluto da Benedict per permettere di entrare a pieno nell’opera

Fra Brexit, Trump presidente e ondate nazionalistiche diffuse, i grandi lavori presentati da Gio Marconi ci aiutano a riflettere sul contemporaneo, senza rinunciare a un affascinante effetto estetico


La mostra è sicuramente da vedere e se avete modo da completare visitando Fiction is a terrible enemy, la personale di Will Benedict in corso alla Fondazione Giuliani di Roma