Qualche giorno fa vi ho parlato dello studio legale di Giuseppe Iannaccone, col suo ciclo di mostre IN PRATICA. Oggi tocca a uno studio medico, la cui sala d'aspetto si trasforma da qualche tempo e ciclicamente in una piccola galleria d'arte.
Il progetto di prendere in prestito questi spazi e convertirli all'arte contemporanea si chiama proprio Sala d'Aspetto ed è curato da Anna Musini ed Elisa Penagini. Lo studio è in via Bellini 1 a Milano e, diciamolo, l'idea è eccezionale. Chi non si è mai trovato a disagio nell'attesa di una visita medica? Discorsi di circostanza, sguardi circospetti, riviste improbabili da leggere. Quale occasione migliore per investire quel tempo in cultura e conoscere nuovi artisti?
In occasione di MiArt inaugura una nuova mostra, visto il successo di questi primi mesi di apertura. Espongono Giuseppe Gallo e Alessandro Piangiamore in un lavoro a quattro mani.
Le loro ricerche affondano le radici nel Mediterraneo, nella cultura e nella tradizione del Sud della penisola italiana che si culla nell’antichità dei popoli arcaici, nella sapienza e nei miti così come nel paesaggio naturale e nell’ordine che muove i suoi elementi: il mare, la terra e il cielo e il loro mescolarsi con la vita dell’uomo.
Uno studio da scoprire! Date un occhio al sito qui.
mercoledì 13 aprile 2016
lunedì 11 aprile 2016
Ecco le mie foto di Sarah Lucas all'Albergo Diurno
Come vi anticipavo, uno degli eventi che più aspettavo di questo MiArt era la coraggiosa scelta del duo Gioni-De Bellis di far lavorare Sarah Lucas negli spazi dello storico Albergo Diurno di Porta Venezia. Il risultato? Per me eccezionale!
Sinceramente temevo l'eccessiva provocazione dell'artista britannica, che avrebbe potuto rovinare l'atmosfera di queste stanze ricche di storie da raccontare. Invece mi ha smentito su tutta la linea dosando perfettamente le sue installazioni, lasciando che lo spettatore andasse a cercarle e interagendo con eleganza.
Spero che nessuno di voi si sia perso questa magnifica iniziativa, in caso contrario ecco alcune mie foto!
Per sapere se sarà ancora possibile visitare l'albergo diurno di Porta Venezia, senza le opere si Sarah Lucas ahimè, tenete monitorato il sito del FAI.
Ciao!
Sinceramente temevo l'eccessiva provocazione dell'artista britannica, che avrebbe potuto rovinare l'atmosfera di queste stanze ricche di storie da raccontare. Invece mi ha smentito su tutta la linea dosando perfettamente le sue installazioni, lasciando che lo spettatore andasse a cercarle e interagendo con eleganza.
Spero che nessuno di voi si sia perso questa magnifica iniziativa, in caso contrario ecco alcune mie foto!
Per sapere se sarà ancora possibile visitare l'albergo diurno di Porta Venezia, senza le opere si Sarah Lucas ahimè, tenete monitorato il sito del FAI.
Ciao!
In questo post si parla di...:
Mostre a Milano,
Mostre viste da me
mercoledì 6 aprile 2016
Torna IN PRATICA dal mio amico Giuseppe Iannaccone con il bravissimo Luca De Leva
Vi ricordate dell'iniziativa di Giuseppe Iannaccone, mio caro amico ma prima di tutto avvocato e strepitoso collezionista, di ospitare mostre di giovani artisti presso il suo studio? Ecco, ci risiamo! Terminata la prima prova di IN PRATICA, così si chiama ironicamente il ciclo, tocca a Luca De Leva, milanese classe 1986, esporre nelle meravigliose stanze al secondo piano della Torre Rimini di Corso Matteotti.
Sono estremamente curioso di visitare la mostra questo weekend. Attenzione: altro appuntamento da aggiungere alla già fitta agenda di MiArt! E bisogna prenotare: info@collezionegiuseppeiannaccone.it.
Perché sono così curioso? Perché Luca De Leva ha scelto di lavorare a stretto contatto e in omaggio a un artista appartenente alla collezione storica di Giuseppe Iannaccone, quella della pittura italiana degli anni Trenta e Quaranta. Chi è questo artista? Arnaldo Badodi. Forse a molti di voi non dirà niente, perché la letteratura su di lui è scarsissima, essendo prematuramente scomparso in guerra nel 1942. Io però posso ringraziare Giuseppe per avermi fatto conoscere la sua poesia e sensibilità.
La stessa poesia e sensibilità di sguardo si trova nelle opere di Luca De Leva, che ha accettato la sfida di confrontarsi con uno degli artisti più amati da Iannaccone, tanto da averlo scelto come copertina del suo catalogo qualche anno fa.
Per l'occasione quindi alcune opere di Badodi saranno esposte nello studio di San Babila, solitamente riservato alla collezione contemporanea. Pagliacci, ballerine e Pierrot che faranno da eco al mondo interiore di Luca De Leva, in modo particolare quello della sua infanzia.
Ci vediamo lì? Date un occhio anche al sito della collezione di Giuseppe qui.
o@collezionegiuseppeiannaccone.it@collezionegiuseppeiannaccone.it
Sono estremamente curioso di visitare la mostra questo weekend. Attenzione: altro appuntamento da aggiungere alla già fitta agenda di MiArt! E bisogna prenotare: info@collezionegiuseppeiannaccone.it.
Perché sono così curioso? Perché Luca De Leva ha scelto di lavorare a stretto contatto e in omaggio a un artista appartenente alla collezione storica di Giuseppe Iannaccone, quella della pittura italiana degli anni Trenta e Quaranta. Chi è questo artista? Arnaldo Badodi. Forse a molti di voi non dirà niente, perché la letteratura su di lui è scarsissima, essendo prematuramente scomparso in guerra nel 1942. Io però posso ringraziare Giuseppe per avermi fatto conoscere la sua poesia e sensibilità.
La stessa poesia e sensibilità di sguardo si trova nelle opere di Luca De Leva, che ha accettato la sfida di confrontarsi con uno degli artisti più amati da Iannaccone, tanto da averlo scelto come copertina del suo catalogo qualche anno fa.
Per l'occasione quindi alcune opere di Badodi saranno esposte nello studio di San Babila, solitamente riservato alla collezione contemporanea. Pagliacci, ballerine e Pierrot che faranno da eco al mondo interiore di Luca De Leva, in modo particolare quello della sua infanzia.
Ci vediamo lì? Date un occhio anche al sito della collezione di Giuseppe qui.
o@collezionegiuseppeiannaccone.it@collezionegiuseppeiannaccone.it
lunedì 4 aprile 2016
La settimana più calda dell'arte milanese è arrivata: ecco MiArt
Eccola, è arrivata. La settimana più calda dell'arte contemporanea a Milano inizia oggi. Qualche consiglio, fra Fondazione Prada e Trussardi ve l'ho già dato nei giorni scorsi. Ma ora è il momento di parlare di lei, la Fiera, MiArt. Da tutti bistrattata, ma è chiaro che è per lei che Milano si fa bella e un salto fra i padiglioni di Viale Scarampo va sempre fatto.
Come sarà quest'ultima edizione curata da Vincenzo De Bellis? Immagino avrete letto che il giovane direttore della fiera è stato da pochissimo nominato a capo del Walker Art Center di Minneapolis...
Di sicuro ci sarà una novità, ossia la sezione Decades, che si aggiunge alle altre che ormai abbiamo imparato a conoscere. Decennio per decennio si ripercorre l'arte del XX secolo, dall’inizio fino agli anni Novanta. Questa nuova sezione, a cura di Alberto Salvadori (vi ho parlato recentemente di lui qui), traccia un racconto che enfatizza le due anime che definiscono MiArt – quella legata all’arte moderna e quella legata all’arte contemporanea. Per la prima volta, però, ci spingeremo fino ai primi decenni del secolo iniziando dalle avanguardie storiche.
La sezione è composta da nove gallerie con stand dedicati ognuno a un decennio del secolo scorso e permette ai collezionisti la possibilità di conoscere opere straordinarie frutto del lavoro di ricerca di importanti galleristi.
Come sarà quest'ultima edizione curata da Vincenzo De Bellis? Immagino avrete letto che il giovane direttore della fiera è stato da pochissimo nominato a capo del Walker Art Center di Minneapolis...
Di sicuro ci sarà una novità, ossia la sezione Decades, che si aggiunge alle altre che ormai abbiamo imparato a conoscere. Decennio per decennio si ripercorre l'arte del XX secolo, dall’inizio fino agli anni Novanta. Questa nuova sezione, a cura di Alberto Salvadori (vi ho parlato recentemente di lui qui), traccia un racconto che enfatizza le due anime che definiscono MiArt – quella legata all’arte moderna e quella legata all’arte contemporanea. Per la prima volta, però, ci spingeremo fino ai primi decenni del secolo iniziando dalle avanguardie storiche.
La sezione è composta da nove gallerie con stand dedicati ognuno a un decennio del secolo scorso e permette ai collezionisti la possibilità di conoscere opere straordinarie frutto del lavoro di ricerca di importanti galleristi.
Le sezioni già note restano invariate: Masters è dedicata alle gallerie che presentano opere d'arte realizzate entro l'anno 2000, in una selezione che spazia dai maestri dell'arte moderna fino agli artisti oggetto di una riscoperta attuale.
Contemporary include le gallerie di primo mercato che presentano i linguaggi della più stretta contemporaneità, dai classici odierni alle produzioni nuove e recenti.
First Step è per le gallerie che partecipano per la prima volta a MiArt o che hanno partecipato in passato alla sezione emergenti.
C'è poi la sezione curatoriale su invito THENnow: ciascuno stand risulta della condivisione di due differenti gallerie dove sono poste in dialogo le opere di due artisti appartenenti a generazioni diverse, in un confronto tra storicità e sperimentazione. Vi parlerò presto di uno degli ospiti di questa sezione...
Emergent è la sezione riservata alle giovani gallerie con un'attività espositiva che non superi i cinque anni al momento dell'iscrizione (ottobre 2015) e la cui programmazione sia focalizzata sulla promozione delle generazioni più recenti.
Infine, Object è dedicata alle gallerie attive nella promozione del design di ricerca, delle arti decorative e delle limited edition, la cui attività espositiva sia frutto di una stretta collaborazione con i designer.
Trovate tutte le info pratiche qui. Ci vediamo là!
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