Quando lo scorso anno inaugurò a
Villa Panza la mostra di
Robert Irvin e
James Turrell AISTHESIS. All’origine delle sensazioni con l’intenzione di durare
ben 11 mesi mi sembrò una scelta impegnativa e coraggiosa. Ora la
proroga fino all’8 dicembre dimostra la lungimiranza dei curatori e celebra il successo meritato per questa doppia personale che prosegue idealmente il lavoro di ricerca di
Giuseppe Panza di Biumo, esempio di collezionista dal fiuto ineguagliabile.
 |
Robert Irwin, Varese Window Room, 1973 |
Fu
Panza, ormai quarant’anni fa, a volere gli allora giovanissimi artisti americani in Italia. Nacquero in questo modo opere come
Varese Window Room (1973) di
Robert Irwin, una finestra che incornicia un grande albero offrendo un’immagine diversa in ogni momento della giornata e in ogni stagione. O come
Sky Space I (1974) di
James Turrell: una stanza completamente vuota e bianca con un varco quadrato sul soffitto dove la porzione di cielo visibile diventa un dipinto variabile a seconda delle sfumature del cielo.
 |
James Turrell, Sky Space I, 1974 |
Opere eccezionali ormai entrate nella storia, ma attualissime perché
invitano a ritagliarci il tempo per osservare le cose e entrare in simbiosi con esse, lavorando sull’origine delle sensazioni, come recita il titolo della mostra. E la continuità fra le opere della collezione permanente e gli interventi site-specific di Irwin e Turrell è entusiasmante. Passato e presente si fondono per celebrare le potenzialità della
luce come medium creativo, l’idea di opera d’arte come
esperienza totalizzante e immersiva e il rapporto viscerale fra arte e architettura.
 |
James Turrell, Sight Unseen, Villa Panza, 2013 |
Se in questo lungo anno di mostra non avete mai fatto un salto a Varese per Villa Panza
non perdete l’occasione in quest’ultimo weekend. Se ci siete già stati, magari in primavera o estate, immaginate come la vostra esperienza possa essere diversa sotto il timido cielo invernale. Oppure tornate per rivivere l’esperienza del
Ganzfeld di Turrell, regalando ai vostri sensi qualche istante di corto circuito ed
uscendo nuovamente estasiati dalla mostra dell’anno.
Nessun commento:
Posta un commento