martedì 13 dicembre 2016

Da vedere prima di Natale: doppia personale da Otto Zoo

Fra le mostre milanesi da non perdere prima delle vacanze di Natale c’è la doppia personale inaugurata a metà novembre da Otto Zoo: in mostra Nikita Alexeev (Mosca, 1953), che espone per la prima volta in Italia ed Edwin Vlansenroot (Hulst, Olanda, 1953), che invece vive a Milano dal 1988.

Nasce un confronto non diretto ma stimolante fra i due artisti sui temi della metafisica degli oggetti e del senso estetico nell’arte.

Il concettualismo di Nikita Alexeev prende vita nell’area di influenza sovietica. Spesso accompagnati da brevi iscrizioni in cirillico e francese, i suoi disegni vogliono essere un punto di partenza per una rivelazione del presente che per ognuno diventi personale e diversa. La mostra "Images and Their Entities" da Otto Zoo, la prima in Italia, rappresenta per l’artista un omaggio a Umberto Eco, un maestro nell’interpretare e ironizzare i nessi e le relazioni tra i linguaggi diversi della nostra contemporaneità.

Edwin Vlassenroot porta in mostra la serie "Herbst" (“Autunno” in tedesco) che fa vibrare la sottile relazione tra i fiori della fantasia e il fiore della donna, schiuso nei suoi petali carnosi. "Sentience", titolo della personale, è anche il titolo di una delle opere dove, su sfondo etereo, si arrampicano i germogli di un mondo che forse va oltre il limite dei sensi.

Potete scoprire i due artisti da Otto Zoo, in via Vigevano 8, fino al 23 dicembre.

domenica 11 dicembre 2016

Ilaria Bonacossa alla guida di Artissima

Una delle notizie che mi ha reso felice in questo ponte di Sant’Ambrogio non è meneghina, ma arriva da Torino. Ilaria Bonacossa, già alla guida del Museo di Villa Croce di Genova, sarà la prossima direttrice di Artissima.

Così ha deciso lunedì sera la commissione di esperti selezionata dalla Fondazione Torino Musei, che da più di vent’anni gestisce la fiera più bella d’Italia. Nei prossimi giorni ci sarà la formalizzazione del contratto che avrà durata triennale, con possibilità di proroga. Io ho letto la notizia grazie a Marilena Pirrelli su Il Sole 24 Ore.

Perché questa notizia mi rende felice? Perché Ilaria Bonacossa da anni sta sperimentando nuove forme di collaborazione pubblico-privato che ai miei occhi sono l’unica salvezza per il circuito dell’arte italiana. Inoltre, i suoi 7 anni di esperienza alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la recente carica a Genova dimostrano che c’è ancora spazio in Italia per far crescere i giovani talenti.

In bocca al lupo a Ilaria, dunque!

sabato 10 dicembre 2016

Le interviste ai grandi dell'arte contemporanea a Milano

Vi ricordate Giants in Milan? La collana di DVD curati da Pino Farinotti sulle grandi personalità milanesi, i cui due numeri dedicati all'arte contemporanea sono stati curati dalla critica d'arte Rossella Farinotti e dal regista Giacomo Favilla. Ve ne avevo parlato molto tempo fa.

Torno a scriverne perché questi due giovani attivissimi osservatori e attori dell'arte contemporanea, Rossella e Giacomo, hanno deciso con grande generosità di creare una piattaforma in cui rivedere tutte le interviste fatte e dove continueranno a caricarne di nuove visitabile al sito contemporaryartgiants.com.

Un'idea che trovo molto fresca, stimolante e soprattutto utile per chi voglia approcciarsi al multiforme mondo del contemporaneo milanese. Troverete sia gli spazi indipendenti sia le grandi realtà affermate. Proprio di una di queste voglio parlarvi oggi perché è da poco online l'intervista a Lia Rumma, istituzione dell'arte contemporanea italiana, ma dal respiro internazionale, mia grande amica e approdo sicuro quando voglio acquistare un'opera di qualità. La trovate qui, non perdetela!

Buona visione.

Sopra: una bellissima foto scattata a Lia Rumma da Antonio De Luca nel 1987


giovedì 17 novembre 2016

Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2017: Cecilia Alemani annuncia i nomi

Che sia davvero la volta buona? Man mano che leggiamo delinearsi il Padiglione Italia della prossima Biennale d’Arte sembra che tutte le speranze riposte nella curatrice Cecilia Alemani diventino realtà. 

Cecilia è giovane e ambiziosa e la sua selezione di artisti annunciata in questi giorni pare dimostrarne il carattere. Ecco i nomi che rappresenteranno il nostro paese a Venezia: Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey

Solo tre artisti: già questa è una notizia perché siamo abituati al padiglione affastellato di opere e dozzine di nomi, talvolta con il tentativo di non scontentare nessuno ma con il risultato di deludere molti. Con questo numero ridotto Cecilia Alemani dimostra di volersi allineare alle scelte degli altri paesi. Allinearsi non in modo fine a se stesso, per sentirsi più internazionali, ma dimostrando finalmente di poter fare una scelta di qualità. Selezionare è difficile e rende impossibile rappresentare la totalità. Dimostra però determinazione e un progetto ben preciso in mente. Qualità vs quantità, una linea da seguire, una poetica da mettere in mostra con spazi, tempi e risorse adeguati. 

Così i tre selezionati, nati in Italia tra la metà degli anni 70 e gli 80, sono chiamati a dare il meglio di sé. Hanno una grande occasione, quella di rappresentare l’italia contemporanea. Ma anche una grane responsabilità: dimostrare che un nuovo corso per il nostro paese è possibile, che anche qui si possono formare e far crescere talenti. 


Finalmente con Cecilia Alemani si guarda avanti, rinunciando alle lenti del passato. 
Io sono fiducioso, e voi?