venerdì 3 aprile 2015

La collezione Iannaccone: un viaggio intorno al mondo

Oggi vorrei parlarvi della collezione del mio carissimo amico Giuseppe Iannaccone. Vi ho già raccontato di quanto sia stato fondamentale il suo supporto quando la mia raccolta era ancora agli inizi, timida e senza molte pretese. Credo che, dopo Claudia Gian Ferrari, Giuseppe sia stato il mio più importante punto di riferimento, non solo per la passione che mi ha trasmesso e che ora condividiamo, ma anche perché ha un approccio molto più storico e di ricerca. La sua collezione degli anni Trenta e Quaranta del Novecento è degna di un museo, e non sono l'unico a dirlo: storici dell'arte e curatori ne restano sempre affascinati.

Qualche anno fa è uscito nelle librerie anche il catalogo delle opere storiche della collezione di
collezione iannaccone
Charles Avery
Giuseppe Iannaccone
, ma oggi vorrei parlare della raccolta di arte contemporanea dato che sabato 11 aprile i più fortunati potranno vederla presso il suo studio grazie a un'iniziativa di miart. Ovviamente è un'occasione imprendibile per chi ancora non conosce Giuseppe e i posti sono limitati, quindi prenotatevi: prenotazionecollezioneiannaccone@iannaccone.com
Per chi non riuscisse si consoli: dal 9 aprile si potrà visitare in maniera virtuale grazie al sito dello studio legale completamente rinnovato con una sezione dedicata all'arte.

Perché la sua collezione è così interessante? Più di duecento opere di arte contemporanea collezionate con grande intuito e ricerca, artisti provenienti da ogni parte del mondo, alcuni già molto affermati ad altri più giovani su cui Giuseppe ha voluto scommettere. L'obiettivo? Potersi muovere fra le sale dello studio, dove come professionista trascorre la gran parte della sua settimana, avendo la sensazione di viaggiare fra culture e storie diverse, dall'Italia al Medio Oriente, dai paesi nordici all'India. Giuseppe ha saputo scegliere trovando fra le opere un forte denominatore comune: la necessità di raccontare l'uomo a 360 gradi, con le sue paure, debolezze e contraddizioni.

collezione iannaccone
Margherita Manzelli
Qualche nome degli artisti in collezione? Fare una selezione non le renderebbe giustizia. Molti sono gli stessi che seguo anch'io, per affinità con Giuseppe, perché li abbiamo scoperti insieme nei nostri viaggi o perché è stato lui a parlarmene, talvolta su suggerimento di Claudia Gian Ferrari. Senza Giuseppe e Claudia non credo mi sarei mai avvicinato alle opere di Luigi Ontani, ad esempio, e credo che io e lui insieme formiamo la più corposa collezione di opere di Charles Avery in Italia. Un'altra passione che è nata in condivisione è quella per Kiki Smith o per Shirin Neshat e a Giuseppe devo anche la scoperta di Francesco Gennari, che anni fa aveva invitato a esporre nel suo studio, sempre per miart. Ormai Giuseppe è una colonna nel panorama del collezionismo milanese d'arte contemporanea!

collezione iannaccone
Michael Borremans
Ma la ricchezza della collezione di Giuseppe Iannaccone non è solo nei nomi altisonanti degli artisti, quanto nella visione d'insieme che ogni visita al suo studio regala. Ogni singola opera è scelta con una tale cura che l'una con l'altra sembrano dialogare perfettamente. Un'impresa che nessun museo o galleria d'arte potrebbe permettersi e che Giuseppe da anni persegue con lo stesso entusiasmo dei primi acquisti, quell'entusiasmo per cui non smetterò mai di ringraziarlo perché è davvero contagioso. Anche per questo motivo vi invito a conoscerlo di persona in questa occasione unica coordinata da miart: sentirlo raccontare della sua collezione ogni volta è un'emozione nuova.

1 commento:

  1. Grazie Roberto, una visita bellissima e una collezione da capogiro!

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