giovedì 2 febbraio 2017

Siamo tutti astronauti questa sera da Otto Zoo

Ho avuto modo di conoscere David Rickard ieri sera in Triennale, anche lui richiamato dalla mostra di Giuseppe. Questa sera i riflettori sono per lui: la prima personale da Otto Zoo in via Vigevano, il suo viaggio nello spazio.

L’artista neozelandese (ma che vive a Londra e parla italiano) propone la sua costante ricerca sulle proprietà della materia nell’ambiente che ci circonda, sulle relazioni spaziali tra le persone, gli oggetti e le architetture con una grande installazione, “Black Fan”: una lunga diagonale di corde nere a cui sono appesi dei piombini, che attiva la percezione del visitatore sotto l’effetto di un gioco prospettico e dell’azione della gravità.



Simulazioni di vita nello spazio che sviluppano dall’interesse per un punto di vista meno geocentrico e unilaterale, scaturite da viaggi agli antipodi del mondo.

La stessa localizzazione di Otto Zoo diventa parte dei lavori “100,000 Pa” e “London Chair”. Situata a 117m sul livello del mare, la galleria si trova alla precisa altitudine in cui, con una temperatura di 25°C, la pressione dell’aria è a 100,000 Pa. Tramite un radiatore l’artista crea un territorio invisibile, che inserisce la galleria in un più ampio contesto climatico.

Opere attentamente ponderate che vi invito a scoprire questa sera da Otto Zoo.

Nessun commento:

Posta un commento