Ormai lo avrete capito dagli artisti di cui vi parlo: non sono un grande appassionato di arte digitale. Ma ho letto da poco una notizia che mi ha fatto molto piacere in quanto collezionista molto attento alla tutela della paternità delle opere e all’archivio della documentazione. Si tratta di Polline Blockchain Mark, un servizio dedicato all’arte digitale pensato dalla galleria d’arte Polline e per il quale ha vinto il Premio Culturability 2015. La presentazione è avvenuta in concomitanza con la Biennale di Architettura a Venezia.
Di cosa si tratta? Un sistema di certificazione che combina firma digitale e marca temporale che permette così di notarizzare in un registro pubblico, sicuro e non corruttibile ogni transazione e ogni operazione di proprietà. Un modo per tutelare anche gli artisti digitali (e quindi i collezionisti). La caratteristica principale del modello è che il funzionamento non è garantito da un ente centrale, ma ogni singola transazione è validata dall’interazione di tutti i nodi, in modo assolutamente democratico e “peer to pere”.
Fra i primi artisti a scegliere questo sistema il duo ConiglioViola foto via Artribune.com |
Sono contento di notare quanto stia crescendo l’attenzione nei confronti dell’autenticità delle opere anche nell’arte contemporanea e spero che questa mentalità diventi presto patrimonio di tutti i galleristi e i collezionisti.
Se volete approfondire, questo è il sito dedicato.
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