venerdì 15 maggio 2015

Anche Acqua di Parma si lancia nell’arte contemporanea. A Palazzo Cusani

Milano è viva, Milano è contemporanea. Da oggi lo è ancora di più grazie alla decisione del brand Acqua di Parma di allestire i magnifici saloni del seicentesco Palazzo Cusani in via Brera con la mostra I’ll be there forever. The Sense of Classic. Certo, la scelta della location non è nuova: vi ricordate gli squilli di tromba sullo scalone voluti da Allora & Calzadilla per la Fondazione Trussardi, dovuti alla vicinanza con il Comando Militare? 

Nel caso di Acqua di Parma gli artisti chiamati dalla curatrice Cloe Piccoli non hanno pensato a lavori site specific, ma sono uniti dal concept della mostra: il senso del classico, inteso come reminiscenza, non come citazione, che permea i loro lavori pur attraverso differenti medium. La maggior parte delle opere sono state pensate e prodotte appositamente per la mostra, motivo che rende l’iniziativa coraggiosa e interessante. 

Alberto Garutti, Fulmini, 2015

Chi sono gli artisti? Sono sette e tutti italiani, ormai affermati: Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego Perrone e Paola Pivi.  

Confesso che i progetti che mi hanno coinvolto di più sono quello di Rosa Barba e Massimo Bartolini. 

Rosa Barba, The Hidden Conference, 2010-2012-2015

Rosa Barba presenta una trilogia video intitolata The Hidden Conference, le cui riprese sono state realizzate nei depositi della Neue Nationalgalerie di Berlino, ai Musei Capitolini di Roma e alla Tate Modern di Londra. Classico significa dunque frammento cristallizzato in un tempo sospeso, reperto che però è ancora denso di significato, anzi può arricchirsene dialogando con altre epoche per sfuggire all’oblio e anelare all’eternità.  

Massimo Bartolini, Giacometti Landscape e Rugiada, 2014

Massimo Bartolini mi ha commosso con la sua Rugiada: un monocromo dorato ricoperto da gocce che sembrano un fenomeno passeggero in contrasto con l’artificiosità e la resa patinata della superficie. Un confine sottile fra fenomeno naturale e intelletto, fra divenire e contemplazione. L’altra scultura è un omaggio a Giacometti: il calco del corpo della Donna di Venezia VIII della Fondation Beyeler diventa una catena montuosa: basta guardare il mondo da un’altra prospettiva. 

Consiglio di non perdere la mostra perché in ogni stanza si respira un’atmosfera diversa e le declinazioni del classico si scoprono molteplici e affascinanti. Avete tempo fino al 4 giugno. 

Acqua di Parma 
Palazzo Cusani - Via Brera 15, Milano
a cura di Cloe Piccoli 
fino al 4 giugno 

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