martedì 10 marzo 2015

Crescono le radici del Premio Furla… e arrivano a Milano

Sento spesso parlare amici e conoscenti dell’arretratezza del panorama artistico italiano, delle difficoltà cui sono sottoposti i nostri artisti rispetto ai colleghi europei e non solo. Non a caso molti di loro sono costretti a scappare altrove. Di questi giorni è proprio la polemica sugli artisti scelti dal curatore della prossima Biennale, Okwui Enwezor: solo 4 italiani e due non molto contemporary, diciamocelo. Di best practice però ne esistono eccome, e se non ci credete fate un giro a Palazzo Reale per scoprire la storia del Premio Furla.

premio furla palazzo reale
Matteo Rubbi, Carte du ciel (2014), still da video 
Courtesy Studio Guenzani, Milano; Thankyouforcoming, CAC Arts Visuel, Nice
Premio Furla significa quindici anni di sostegno agli artisti italiani, con la garanzia di un premio economico ai più meritevoli, occasioni di residenza formativa, mostre e collaborazioni con curatori di alto livello e visibilità per quello che accade nel nostro paese, dove la creatività è ancora viva e vegeta. Nato a Venezia in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia, transitato da Bologna, sede della maison Furla, è di quest’anno l’avvio della collaborazione con il Comune di Milano.

premio furla palazzo reale
Sislej Xhafa, Rocket Ship, 2011, carriola, stringhe di luci rosse, Courtesy GALLERIA CONTINUA
Gli appartamenti dei Principi di Palazzo Reale celebrano dunque la storia del Premio Furla con la mostra Growing Roots: un omaggio non banale a quello che è stato fin qui e un punto di partenza per il nuovo corso. La mostra è curata da Chiara Bertola, Giacinto Di Pietrantonio e Yuko Hasegawa perché, diciamolo, squadra che vince non si cambia. Il concept vede intersecarsi fra loro i percorsi degli artisti che negli anni hanno vinto il Premio, anziché proporre banalmente un percorso cronologico o biografico. 

premio furla palazzo reale
Growing roots: installation view 
Growing Roots è quindi un caleidoscopio attraverso il quale conoscere i meandri dell’arte italiana degli ultimi quindici anni, con circa trenta opere e dieci artisti. 
Un ripassino sui nomi? 

Sislej Xhafa che ha vinto la prima edizione nel 2000
Lara Favaretto (2001)
Sissi (2002)
Massimo Grimaldi (2003)
Pietro Roccasalva (2005)
Luca Trevisani (2007)
Alberto Tadiello (2009)
Matteo Rubbi (2011)
Chiara Fumai (2013)
il duo Maria Iorio e Raphael Cuomo, gli ultimi vincitori 


La mostra è aperta e gratuita fino al 12 aprile. Direi che non si può perdere! 

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