martedì 2 febbraio 2016

L’artista è la curatrice: Goshka Macuga da Prada a Milano

Senza voler essere blasfemi si può definire Goshka Macuga una e trina. Anzi multiplo: nella sua ricerca non veste semplicemente i panni di artista, ma è contemporaneamente autrice, curatrice, collezionista, ricercatrice e ideatrice di mostre. La Fondazione Prada di Milano inaugura domani la personale della polivalente artista polacca dal titolo To the Son of Man Who Ate the Scroll, che occuperà gli spazi del Podium e della Cisterna.

La mostra è di quelle da non perdere perché si colloca al culmine della ricerca di Macuga, da sempre focalizzata sul desiderio di trovare una metodologia di categorizzazione di materiali e informazioni attorno a questioni ontologiche come il tempo, l’origine, la fine, il collasso e la rinascita.

Sculture, installazioni, fotografie, architetture e progetti di design: tutto concorre alla descrizione dell’universo creativo Macuga e alle sue riflessioni sul destino dell’uomo in relazione alla realtà artificiale. Protagonista è la memoria, intesa come sia come meccanismo decisamente umano sia come supporto artificiale, poiché l’uno non potrebbe esistere e sopravvivere senza l’altra. Il rischio che la seconda prevalga e il nostro destino venga sopraffatto dal post-umano affascina l’artista.

Che il futuro sia nelle mani dell’intelligenza artificiale? Se volete conoscere l’opinione di Goshka Macuga ci vediamo domani alle 18.30 alla Fondazione Prada.





Nessun commento:

Posta un commento