lunedì 12 ottobre 2015

Venezia sarebbe pronta a vendere Klimt? Un'assurdità!

La notizia circola ormai da qualche giorno ma non posso esimermi da esprimere il mio dissenso per la folle dichiarazione del nuovo sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che mi fa molto preoccupare per la deriva che la mia amata città sta prendendo. Lo saprete: Brugnaro ha proposto di risanare le casse comunali vendendo alcuni capolavori d'arte. Un'idea che non dovrebbe nemmeno balenare per la mente di qualsiasi cittadino, tanto meno per quella di un Sindaco, e che per giunta ha un'aggravante. Non solo fra i nomi degli ipotetici artisti vendibili ci sono tali Gustav Klimt e Marc Chagall (due cosucce, insomma), ma dalle parole dei collaboratori del Sindaco si evince che dal loro punto di vista "questi dipinti non hanno a che vedere con la storia artistica e culturale di Venezia". 


Forse tali collaboratori non sanno che la Salomé di Gustav Klimt (la più convincente in termini di vendita) è una delle due sole opere dell'artista austriaco presente in collezioni pubbliche italiane, che fu presentata alla Biennale di Venezia del 1910 e che il Comune la acquisì in quella occasione unica, momento di grande celebrazione in Italia per Klimt. Se questo non basta a farla entrare nella storia della città non so cosa si aspetti Brugnaro. 

Spero vivamente si tratti solo di una indelicata boutade che non ha fatto ridere nessuno, anche se pare che sulla scrivania del Sindaco si trovi un dossier con l'elenco delle opere vendibili e l'ipotetico ricavato... Staremo a vedere come procedono le intenzioni e le dichiarazioni, nel frattempo per fortuna il ministro Franceschini ha rispedito la provocazione al mittente ricordando che questo tipo di azione è proibita dal Codice dei Beni Culturali. 

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