mercoledì 12 novembre 2014

La mia pagella per Artissima 2014

Come ho scritto qualche giorno fa nella mia breve guida, Artissima a Torino è un appuntamento imprescindibile, la fiera italiana più frizzante e attiva che non manifesta per niente la sua età. Nata nel 1994, quando le fiere erano pochissime e a frequentarle erano solo pochi addetti ai lavori, dimostra dopo vent’anni di essere ancora attenta alle novità.

Da quello che ho potuto vedere in una toccata e fuga rapidissima la caratteristica principale di questa edizione è stata la presenza importante di gallerie straniere, provenienti dal Sudamerica e all’Est Europa, molte alla loro prima apparizione torinese. Un ottimo segnale che conferma la lungimiranza degli organizzatori e anche un po’ di coraggio, data la tendenza di molti collezionisti italiani ad acquistare Made in Italy quando restano nel proprio paese, come confermano molti galleristi. Nel complesso darei quindi un 8 alla selezione delle gallerie della direttrice Sarah Cosulich Canarutto.

Voto 7 e mezzo alla qualità delle opere: grandi nomi e grandi conferme, molta varietà, ma niente che mi abbia rubato il cuore e soprattutto niente che i miei occhi non avessero già visto ultimamente. Mi è parsa una fiera piuttosto prudente sotto questo aspetto e in alcuni casi l’eterogeneità delle proposte negava la possibilità di trovare un filo rosso nello stand. Pochi i concept veramente forti e innovativi, ciononostante ho trovato che molti stand riuscissero ad essere eleganti come ad esempio quello di Tucci Russo, una garanzia.


Di conseguenza do un 6 e mezzo alla sezione Present Future: non ho avvertito tutta quella spinta alla sperimentazione promessa dai comunicati pre fiera.

Al contrario, do un bell'8 e mezzo alla sezione Back to the Future: vien da sé che in momenti di crisi è più facile guardare al passato, ma alcuni spazi come quello di Camera 16 dedicato interamente a Ugo La Pietra meritavano veramente di soffermarsi. Fra l'altro, come è già successo a Londra per Frieze Masters, pare che sia la sezione con i migliori risultati di vendita. Inserirei honoris causa anche lo stand di Caterina Tognon in questa sezione (anche se ufficialmente si trovava nella main section) per la sua scelta di proiettare i visitatori nella Praga anni Settanta grazie agli splendidi vetri di Cigler e alle fotografie di Jan Svoboda, poeta di nature morte.

Voto 9 alla scelta di inserire finalmente una sezione dedicata alla performance con Per4m, inaugurata da Marcello Maloberti sulla scia del lavoro presentato all’ultima Biennale di Venezia e molto chiacchierata grazie a Nico Vascellari che si è gettato fra le auto in corso nel piazzale del Lingotto con una scioccante indifferenza.

Ecco una breve carrellata di scatti che ho fatto qua e là. Enjoy!

















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