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Jani Ruscica, Screen Test hands, 2012 |
Arrivato in galleria, è bastato meno di un secondo perché letteralmente mi stregasse. Non ho avuto nemmeno il tempo di salutare poiché le piccole fotografie che accompagnano l'opera protagonista della mostra, il video Screen Test (for a living sculpture), realizzato nel 2012 per Moma PS1, Creative Time e MTV global, mi hanno colpito tanto da non recepire più nessun altro stimolo esterno. Il motivo credo si trovi al di sotto del confine della coscienza. Insomma, è difficile da spiegare razionalmente e al momento ho ipotizzato si trattasse semplicemente di una predilezione per la fotografia che ho sviluppato negli anni e del mio interesse per la figura umana.
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Jani Ruscica, Screen test for a living sculpture, 2012, film in 16mm trasportato in HD, muto |
Riflettendoci un po’, ho capito: sono state le mani! Le mani del performer riprese dall’obiettivo della fotocamera che Jani ha poi ritoccato con il colore rendendo queste opere uniche e che mi sono sembrate quasi mani divine, riportandomi a quella ricerca dello spirituale che contraddistingue la mia collezione.
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Jani Ruscica, Material studies, 2014 |
Non me ne voglia l’artista, che ho avuto il piacere di conoscere all’opening e mi è sembrato davvero in gamba: il suo percorso indaga dinamiche differenti (il rapporto fra l’hic et nunc della performance e la riproducibilità del video, il confine fra staticità della scultura e movimento dell’azione performativa), ma chi guarda all'arte con passione non può far altro che leggere le opere con i propri occhi e la propria sensibilità. Al di sotto del confine della coscienza, appunto.
Così martedì sera sono tornato a casa felice di aver trovato qualcosa di me e della mia storia in un artista che non conoscevo e che da oggi seguirò. Mi auguro capiti anche a voi.
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Jani Ruscica, Material studies, 2014 |
Jani Ruscica. Screen Test (la mostra chiude il 31 ottobre)
Otto Zoo
Via Vigevano 8, Milano
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