Mercoledì 17 e giovedì 18 gennaio torna il
connubio fra Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla per il terzo
appuntamento di Time after Time, Space after Space.
Cinque
occasioni per vivere e riflettere sulla performance, attraverso nuove produzioni o reenactment di azioni performative. Gli
artisti chiamati a partecipare sono stati Alexandra Bachzetsis e Simone Forti
nei mesi precedenti e saranno Paulina Olowska e Christian Marclay nei prossimi (6 marzo e 13-14
aprile 2018).
Mercoledì sarà invece Adelita Husni-Bey ad
animare le sale del Museo del Novecento e creare così un legame fra passato,
presente e futuro.
Questo è infatti il concept di Time
after Time, Space after Space, che concentrerà le azioni performative in Sala Fontana. Un omaggio all’artista
che ha segnato uno snodo fondamentale nel riconoscimento del valore
artistico del gesto, aprendo la strada alle successive ricerche spaziali e
performative. L’occasione è il cinquantesimo anniversario dalla morte di Lucio
Fontana (di cui spero abbiate già visitato la mostra installativa all’HangarBicocca).
Frangente/Breaker è il titolo della performance di Adelita Husni-Bey. Vi segnalo in particolare questa fra le cinque del ciclo perché si tratterà di un momento di riflessione sulle dinamiche della percezione, sui concetti di autorità, nazionalismo e confine, che come sapete sono alcuni dei temi a me più cari.
Il progetto rientra nella prima edizione di Furla Series che vede Fondazione
Furla impegnata nella realizzazione di mostre ed eventi dedicati ad alcuni tra
i più significativi artisti nazionali e internazionali, in collaborazione con
le più importanti istituzioni d’arte italiane.
Dettaglio non secondario: l’ingresso è
gratuito con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti. Potete registrarvi
qui.
Ben vengano
queste collaborazioni fra privato e pubblico per la diffusione dell’arte
contemporanea!