Si è conclusa ormai da qualche giorno anche questa edizione di
Bologna Arte Fiera e non posso esimermi dallo scrivere qualche riga in proposito. Credevo che rifletterci un po’ su avrebbe potuto mitigare la mia prima impressione, ma devo dire a malincuore che non è cambiata di molto:
la Fiera di Bologna non è più all’altezza della sua tradizione e mi sembra ormai un esercizio stanco e ripetitivo, dove è difficile trovare nuovi spunti.
Se la motivazione sia da trovare nel crollo degli sponsor e dei finanziamenti, in alcune scelte curatoriali o in altri aspetti non saprei, probabilmente è un mix di tutte queste componenti. Ma è un dato di fatto che la qualità della proposta quest’anno era assai inferiore alle mie aspettative, con un
divario notevole fra alcune solide realtà che hanno confermato il loro buon livello
e molte altre presenze decisamente non all’altezza. Il risultato? Snobbata completamente dai collezionisti stranieri, una fiera di provincia in una città che può dare molto di più.
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Andrea Mastrovito @Boxart (Verona) |
Non parlerò della sezione del moderno, che mi compete e interessa in misura minore. Mi ha lasciato perplesso la scelta di riservare uno
spazio ristretto e secondario ai solo show: una galleria che decida di puntare tutto su un unico artista andrebbe premiata o quanto meno le andrebbe concessa la possibilità di emergere in mezzo alle altre, anziché perdersi ai confini del padiglione… Questione di spazi, di prezzi? In ogni caso mossa sbagliata. Fra tutti questi stand mi sento di premiare quello di
Caterina Tognon, con la sempre elegante
Maria Morganti e le genovesi
Pinksummer, che sembravano sbarcate da un altro pianeta con il loro spazio reso quasi monocromo dalle opere di
Luca Vitone. Non è il mio genere ma ho apprezzato la scelta intransigente.
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Maria Morganti @ Caterina Tognon (Venezia) |
Fra le altre gallerie premio
Primo Marella, con uno stand ricco, accattivante e infatti molto frequentato, comunque in linea con quello che siamo abituati a vedere anche in viale Stelvio a Milano, poi
Eduardo Secci, un giovane sul quale mi sento di poter scommettere, che ha presentato uno stand molto vario fra le provocazioni di Dupont e l’eleganza di Massimo Vitali. E senza alcun dubbio anche la
Galleria Continua, con un'affascinante opera di Hans Op De Beeck che rifletteva la parete di Daniel Buren.
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Hans Op De Beeck @Galleria Continua (San Giminiano) |
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Galleria Continua - Arte Fiera Bologna 2015 |
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Eduardo Secci - Arte Fiera Bologna 2015 |
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Primo Marella - Arte Fiera Bologna 2015 |
Ho apprezzato molto anche la sezione fotografia, curata dal
MIA Milano Image Art Fair, che ho trovato molto elegante e che mi lascia ben sperare sulla prossima edizione della fiera milanese. Scommessa invece persa da Arte Fiera, per cui investirò le mie aspettative su
Miart, tanto atteso in questo cruciale pre-Expo.
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